Ebooks: quale futuro per la stampa?

Opportunità o minaccia per la stampa?

A Berlino, in occasione dello Xerox Forum 2011, c’è stato un interessante intervento di Jo Oliphant, European Continuous Feed Manager per Xerox, sul tema “Digital books: Print, Kindle or..? Quali sono le future opportunità per la stampa?”

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Xerox Forum Berlino 2011, Jo Oliphant

Alcuni dati iniziali: l’80% dei titoli che si pubblicano ogni anno non giustificano economicamente la stampa offset; il 30% dei libri pubblicati restano invenduti e finiscono nei circuiti reminders o direttamente al macero; il 50% dei libri pubblicati vendono meno di 250 copie all’anno.

I protagonisti della triade libri tradizionali – libri in digitale – ebooks, appaiono tra loro più complementari che antagonisti alla luce di molti indicatori evidenziati. Gli step di produzione sono ovviamente diversi: più numerosi per la stampa offset, inferiori per la stampa digitale, potenzialmente un solo step per gli ebooks: l’autore stesso fa clic su “Pubblica” ed il titolo appare in qualche sito online. Tutti e tre sono adatti ai grandi volumi di produzione: questo veniva negato per la stampa digitale ma il fatto è che essa è senz’altro capace di grandi volumi suddivisi in ripetute piccole tirature (il che ben si adatta alle tendenze attuali, come vedremo).

Altro aspetto che Oliphant sottolinea è il tempo per cui sarà disponibile il libro sul mercato: limitato per l’offset, più lungo per la stampa digitale che permette veloci ristampe anche in basse tirature, potenzialmente infinito per gli ebooks. Questo concetto si applica similmente alla natura dei loro contenuti: sostanzialmente statici in offset, più elastico nella stampa digitale che permette revisioni più frequenti, totalmente dinamico per gli ebooks che teoricamente potrebbe avere contenuti diversi ad ogni lettura. Questa estrema dinamicità sta cambiando il concetto stesso di libro: da oggetto fisico dotato di copertina e di “almeno” un certo numero di pagine, a oggetto immateriale dove lo stesso concetto di pagina perde reale significato e dove qualsiasi documento potrebbe legittimamente essere considerato “libro”. Il modello sta indubbiamente cambiando.

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Xerox Forum Berlino 2011, Jo Oliphant

Oliphant ha poi fornito alcuni numeri sul mercato americano (più facile da analizzare in quanto composto da una unica lingua, simili abitudini culturali e unica valuta). I dati per il 2009 hanno visto un certo declino per la stampa di libri in offset (-4,6%) ma un deciso rialzo dei libri stampati in digitale (+29%). Complessivamente i libri stampati sono scesi di un modesto 2,2%. D’altra parte le vendite di ebooks sono aumentate in valore (dollari) di quasi tre volte ma, se comparati alle vendite totali di libri nel 2009 gli ebooks sono ancora al 1,3% del mercato complessivo. Quali previsioni si possono fare? Molto difficili in quanto è quasi impossibile ottenere dati sulle “unità” ebooks vendute, nemmeno da Amazon che fornisce solo dati aggregati in valore e molte volte comunica dati forvianti. Ad esempio, Amazon ha dichiarato di aver venduto, nel 2010, 1,8 ebooks per ogni libro con copertina rigida: apparentemente questo significa quasi il doppio di ebooks rispetto ai libri cartacei ma si deve tener conto che i libri con copertina rigida (hard cover) sono una piccola percentuale dei libri stampati! Stime molto conservative comunque parlano di un mercato per gli ebooks che andrà quadruplicando entro il 2030.

La domanda chiave dell’intervento era “gli ebooks sono inarrestabili?” Apparentemente sì: estrema portabilità, estrema accessibilità, contenuti infinitamente dinamici, consumabili in modalità multicanale (web, ereader, svariati device), interattività immediata, arricchibili facilmente di contenuti anche gratuiti. Ma Oliphant sottolinea anche diversi aspetti negativi o quanto meno aspetti che non consentiranno agli ebooks di far uscire dal mercato “la carta”. Gli ereader richiedono alimentazione; gli ebook ancora stentano a trovare un formato standard (nonostante epub) e spesso il formato lega ancora un certo ebook ad un certo ereader (pensiamo a Kindle fino ad oggi, anche se sta accettando epub); obsolescenza degli ereader (i libri che ho acquistato oggi saranno ancora compatibili con i futuri device?); relativamente fragili; il formato è fisso per qualsiasi libri (portrait o landscape) mentre con i libri cartacei siamo abituati ad avere un formato che viene scelto anche in funzione dei contenuti (libri d’arte, libri fotografici ecc). Un aspetto che ho trovato interessante è l’osservazione di Oliphant, ovvia ma non così evidente, che dei libri digitali non si ha la proprietà come siamo abituati con il libro cartaceo ma solo “la licenza d’uso”: ad esempio, degli ebooks non esisterà mai un mercatino dell’usato in quanto ne è vietata la rivendita. Naturalmente poi il problema della pirateria, che come ci insegna il settore musicale, sarà enormemente facilitata dalla diffusione degli ebooks e, per finire, la pubblicità: in molti ebooks americani le inserzioni pubblicitarie hanno già fatto la loro comparsa ad inizio e fine, a quando la pubblicità “dentro” il libro digitale come già vediamo anche nelle riviste cartacee?

D’altra parte, se consideriamo i libri cartacei, dobbiamo riconoscere la loro superiore potenza emozionale, la loro tangibilità, il loro prestigio (pensiamo agli scaffali di libri in tutte le nostre case); pensiamo al valore di un libro come regalo (chi regalerebbe un ebook? chi regalerebbe una password?); la loro durata nel tempo, la loro resistenza alle intemperie (almeno posso rovesciarci sopra il caffè..); non hanno restrizioni alla rivendita, il libro mi “appartiene”; la loro funzione “dimostrativa” e di “autorevolezza”, un oratore potrebbe portare alla conferenza il suo ultimo ebook?

Opportunità per la stampa (digitale e non)? Certamente sì: la stampa on demand sarà enormemente favorita dalla diffusione degli ebooks. Milioni di autori, attraverso la accessibilità di pubblicare i propri ebooks, potranno accedere a quel mercato editoriale che prima gli era precluso: quanti di questi titoli “digitali” verranno poi stampati? Dall’autore stesso, da chi letto l’ebook ne vorrà anche una versione cartacea (come si diceva, mezzi complementari non necessariamente antagonisti)? Una buona percentuale: è stata fatta la stima conservativa che se solo il 5% degli ebooks venduti verrà stampato on demand, questo porterà 5 milioni di libri cartacei all’anno. Questo naturalmente favorisce enormemente la stampa digitale che ha nel concetto di print on demand uno dei suoi punti di forza.

Un’ultima considerazione interessante riguarda i tempi di pubblicazione, il time to market di un libro. Dalla ricezione del manoscritto alla disponibilità del libro sugli scaffali, negli anni ’90 ci volevano in media 18-24 mesi; oggi i tempi sono sicuramente più brevi ma non abbastanza: esistono autori, i cui contenuti richiedono un timing preciso per non diventare subito obsoleti, che ormai evitano la stampa tradizionale per affidarsi esclusivamente alla stampa digitale e agli ebooks

Quali conclusioni ne possiamo trarre? A mio parere almeno quattro:

  • La crescita degli ebooks è probabilmente inarrestabile, ma è più probabile che questo possa essere visto come un settore sostanzialmente complementare alla carta stampata e, sotto certi aspetti, addirittura come un suo potenziale fattore di crescita
  • Il concetto stesso di libro sta evolvendo anche se l’oggetto libro conserverà ancora per molti anni un grande valore emozionale intrinseco; molti contenuti che non sarebbero mai diventati “un libro” oggi attraverso gli ebooks hanno questa possibilità e questa deve essere vista in ultima analisi come una grande opportunità anche per la stampa, in particolare per quella digitale
  • La stampa sta evolvendo sotto i nostri occhi. Cerchiamo di trarre insegnamento da quello che altre industrie “tradizionali” hanno già passato: i film e la televisione, che attraverso il 3D stanno cercando di riaffermare il loro potere emozionale; la musica che, distrutta da una pirateria dilagante, sta cercando da un lato attraverso nuovi media, nuovi device e nuove politiche di consumo (la vendita di 1 brano alla volta, la vendita di compilation personalizzate dall’utente stesso) di recuperare un corretto approccio al mercato; dall’altro, dando nuova centralità agli spettacoli live ed alle esibizioni dal vivo, di recuperare la sua “fisicità”
  • Gli ebooks sono l’ultima evoluzione del concetto tradizionale di libro e ci dicono qualcosa di molto importante sul come gli utenti vogliono oggi acquistare i contenuti, farsi consigliare, accedere ai loro interessi: la stampa, forte del “potere” della carta, potrà trovare nuove opportunità se sarà in grado di interpretare queste nuove esigenze.

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Lavoro da oltre vent’anni nel settore dello sviluppo software, del networking e nella formazione. Ho collaborato, a vario titolo, con Microsoft, IBM, Google su diversi progetti open source e commerciali. Mi interesso di business e marketing strategy.